L'11 gennaio 1944, dopo un processo farsa, nell'area di tiro di Verona, venne eseguita all'alba la condanna a morte di Galeazzo Ciano, insieme ad altri quattro gerarchi fascisti. Tutti erano stati accusati di tradimento dal tribunale di Salò e catturati dopo l'8 settembre, quando Mussolini era stato liberato. Il motivo della condanna riguardava la firma da parte di Ciano della mozione di sfiducia contro Mussolini nella seduta del Gran Consiglio del 25 luglio, evento che portò alla destituzione del dittatore. Questo episodio, veramente simile a una tragedia greca, acquisisce una drammaticità particolare perché Ciano era il genero di Mussolini. La figlia Edda tentò invano di intervenire per persuaderlo a desistere, cercando addirittura di intercedere presso i tedeschi, che erano responsabili del processo. Si diffuse persino la voce che avesse offerto il suo diario in cambio della vita del marito, nel quale esponeva il suo profondo disprezzo e odio verso Hitler e la Germa
Hide player controls
Hide resume playing