Film documentario Italia, 1962 Regia di Lino Del Fra, Lino Miccichè e Cecilia Mangini Materiali di archivio realizzati tra 1911 e 1961 vengono utilizzati per raccontare il fascismo e la sua continuità anche dopo la fine della seconda guerra mondiale. fu presentato per la prima volta al pubblico durante la Mostra del cinema di Venezia del 1961. La storia di “All’armi siam fascisti!” è innanzitutto la storia della censura a cui fu sottoposto sia per la sua natura scottante e paurosa e soprattutto perché mostrava in modo incontrovertibile la connivenza tra la Chiesa e il fascismo. La grandiosità del film risiede non solo nell’essere un potente documentario di analisi storica che ricostruisce il fenomeno del fascismo. La scelta di Fortini di usare il “noi” nel suo commento, non solo dichiara la posizione non neutrale degli autori, ma anche stimola una partecipazione attiva in chi guarda. “All’armi siam fascisti!” è il manifesto dell’indispensabilità di prendere posizione. Attraverso i repertori filmici del Ventennio il passato torna nel presente per porre una questione scottante: esiste ancora il fascismo ai tempi nostri? Non sarà, come recita il commento di Fortini, che il poco fascismo visibile maschera il molto fascismo invisibile?
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