Muore fucilato a Roma, presso il Forte Bravetta, Pietro Koch, capo di un reparto speciale della polizia fascista, diventato famoso per i suoi spietati metodi di tortura e di interrogatori. Quando Roma viene liberata dagli Alleati nel giugno del 1944, la banda Koch si sposta a Milano. Il suo strapotere, tuttavia, finisce per disturbare anche i dirigenti fascisti della Repubblica Sociale. Il 17 dicembre 1944, Koch viene arrestato e rinchiuso al carcere di San Vittore. Durante l’insurrezione di Milano del 25 aprile, Koch evade e fugge a Firenze, ma l’1 giugno, viene arrestato con la sua compagna Tamara Cerri, processato e condannato a morte
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