Se non è censura, poco ci manca. L’Università inglese di Northampton ha sconsigliato agli studenti la lettura di 1984, famoso romanzo pubblicato da George Orwell nel 1949. Nel libro, l’autore britannico denuncia i perversi meccanismi del totalitarismo, immaginando un mondo in cui i diritti e le libertà individuali hanno ormai ceduto il passo al controllo sistematico dei cittadini da parte di un potere freddo e spietato. Una trama che l’ateneo di Northampton ha definito “offensiva” e “sconcertante”. Insieme a 1984, sono finiti al bando anche altre opere, come V per Vendetta, il cui argomento è in qualche modo simile a quello del libro di Orwell. In entrambi i casi gli autori hanno voluto mettere in guardia i lettori contro gli abusi del potere e i pericoli dell’obbedienza cieca. Adesso, però, ad essere considerate pericolose sono proprio le loro opere. Una situazione paradossale, ma perfettamente in linea con i canoni del pensiero unico contemporaneo, disposto a spazzare via s
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