Gioacchino da Fiore ha influenzato il pensiero del mondo occidentale, ma non lo troviamo mai, neanche citato, nei libri destinati alle scuole superiori, perché storicamente non allineato all’allora affermato metodo teologico della Scolastica che aveva il suo centro più autorevole nella Sorbona di Parigi. Dalla lontana Calabria arrivava un temuto “novo genere prophetandi”. L’abate calabrese era portatore di un messaggio inclusivo, che assumeva una forte valenza politica. Da qui il tentativo di farlo passare come portatore di eresia. Quando questo avveniva nel 1215, Gioacchino era già morto e non restò che accanirsi sul suo pensiero. Ma questo resuscitò più forte che mai attraverso San Francesco d’Assisi, fondendosi con quel messaggio pauperistico e venendone “mediaticamente” assorbito e proiettato nella storia per sempre.
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