Una svolta dai tratti storici da qualche giorno ha acceso i riflettori sul #MetodoDiBella e le controverse vicende note alle cronache. “Con sentenza in data il #Tribunale di Catanzaro - si legge sul sito ufficiale - ha riconosciuto il diritto di un paziente del Dott. #DiBella, malato di tumore al pancreas, ad ottenere la somministrazione gratuita dei #farmaci da parte dell'ASL perché unica cura in grado di portare, sul paziente un miglioramento della patologia tumorale, non altrimenti realizzabile con i farmaci della medicina ufficiale. ▷ ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE: ▷ ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU: Il paziente si chiama Aldo Bencivenni, uomo di Catanzaro che nel 2017 ha scoperto il dramma della malattia. Poco hanno potuto rimediare i vari cicli di chemio ai quali si è sottoposto. Poi il signor Aldo si è affidato, quasi come ultimo disperato tentativo, al Metodo Di Bella che ha portato a risultati ben più positivi, certificati dallo stesso #ProfDiBella: “le ultime risonanze magnetiche non registrano il tumore“. Queste le parole del medico intervenuto in diretta insieme all'avvocato Gianluca Ottaviano e al paziente Aldo Bencivenni, ai microfoni di Ilario #DiGiovambattista e Stefano Raucci. Ecco il loro contributo. Prof. Di Bella: “Qui la scomparsa del tumore è certificata“ “Il tumore al pancreas rappresenta una delle maggiori cause di decessi al mondo. Questo paziente è tre anni che fa la cura, inizata nel 2017. Nel libro “La Scelta Antitumore“ i principi attivi, le molecole che hanno consentito il recupero e la guarigione sono aspetti fondamentali in questo caso. Qua la guarigione e l'assenza di tumori è certificata. Nel libro è anche documentato che la sperimentazione non ha legittimità, secondo la giurisprudenza internazionale. Di sentenze come questa ce ne sono un centinaio, già pubblicate in un altro libro. Ma non solo alle persone non hanno dato la terapia, li hanno anche condannati a pagare spese processuali e consulenze“. Avv. Ottaviano: “Per la letteratura ufficiale questo tumore non offriva chance di sopravvivenza“ “Il signor Aldo non è in condizioni economiche tali da poter sostenere gli elevatissimi costi della terapia. Quindi con un ricorso di urgenza abbiamo chiesto l'erogazione del Metodo Di Bella, con costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Purtroppo, tutti i provvedimenti dei vari giudici italiani intervenuti fino al 2011, sono stati contraddetti da una Cassazione graniticamente contraria. Sostanzialmente il giudice ha dichiarato infondato il principio della verosimile fondatezza della domanda. Il giudice ha scritto che “l'effetto benefico che la terapia alternativa produce nel caso del ricorrente non è di per sé sufficiente per giungere a un giudizio di fondatezza della pretesa“. Questo è l'assunto del Tribunale. Quindi se una cura fa bene solo a te, non ti spetta di essere assistito dallo #Stato. Ma è un'ordinanza del tutto scollata dal dettato costituzionale. Noi stiamo chiedendo che il singolo soggetto venga tutelato. Abbiamo dimostrato il miglioramento graduale fino alla remissione, che poi è stata certificata dagli esami. Si trattava di un quarto stadio, che per la letteratura ufficiale non offre chance di sopravvivenza. Nel caso di specie la Terapia ha portato l'effetto benefico“. Il paziente Aldo Bencivenni: “Ormai faccio la terapia Di Bella a vita“ “Io ero contrario a fare la #chemio #terapia, però poi la pressione della famiglia mi ha fatto desistere. Anche se non ero convinto della chemio, perché in testa avevo sempre il Metodo Di Bella. Già nel '95 mi aveva colpito, quando seguì tutto l'iter in televisione. “Quando facevo la chemio stavo malissimo, non era una cosa da tirare avanti. Già al pensiero stavo malissimo. E lasciando la chemio mi dissero 'guardi se lasci la chemio tra 6 mesi non c'è più nulla da fare'. Poi ho chiamato il dottor Di Bella e sono stato a Bologna. Il dottore Di Bella mi ordina la cura. Da quel momento ho iniziato subito a sentirmi meglio. Ho continuato e continuo ancora, ormai la faccio a vita“.
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