L’anno è il 1962, il luogo è Spoleto. Il critico d’arte Giovanni Carandente dà il via a un’iniziativa artistica senza precedenti in Italia, invitando ben cinquantatre tra i più noti scultori al mondo a esporre le loro opere tra le piazze e i vicoli della Città dei Due Mondi. Grazie alla collaborazione dei maggiori stabilimenti siderurgici italiani, scultori come Consagra, Pomodoro, Moore, Calder, Manzù partecipano a un evento straordinario, costruendo un dialogo solo apparentemente complesso tra il patrimonio storico e artistico di un luogo celebrato da millenni e le ultimissime tendenze dell’arte contemporanea. Un museo a cielo aperto fatto di oltre cento sculture, una celebrazione dell’universalità e dell’atemporalità di ogni autentico linguaggio estetico che racconteremo partendo dalla storia millenaria di Spoleto, una delle capitali della bellezza italiana, ammirata e invidiata in tutto il mondo.
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