Nel brano la natura viene cantata in prima persona dal servo pastore, uomo semplice che non conosce il proprio nome e le proprie origini ma, vivendo separato dalla comunità umana e immerso nell'ambiente incontaminato, possiede una grande sensibilità per la realtà che lo circonda tanto da fondersi con essa («Mio padre un falco, mia madre un pagliaio»). La canzone è ambientata nelle lande dell'entroterra sardo; il cisto e il rosmarino, le sughere, le fonti e i rivi contribuiscono a delineare il paesaggio come spesse pennellate di colore. Fonte: Wikipedia
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