Dopo la cattura di Salvatore Riina, il cosiddetto Capo dei Capi, il comando di Cosa Nostra, è passato a Bernardo Provenzano. Provenzano è l’uomo che, insieme a Riina, partendo da Corleone, ha “scalato” i vertici criminali della mafia siciliana, contribuendo da una parte al consolidamento della dittatura corleonese all’interno di Cosa Nostra, e dall’altra partecipando a tutti i drammatici passaggi che hanno scandito la sfida di Cosa Nostra allo Stato Italiano: dai delitti politici alle stragi che costarono la vita ai giudici Falcone e Borsellino e agli uomini delle scorte. Provenzano eredita da Riina una Cosa Nostra indebolita dalla reazione dello Stato alle stragi e dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia. Lentamente e soprattutto silenziosamente, Provenzano la ricostruisce. Per farlo cambia radicalmente la strategia mafiosa: niente più attacchi frontali alle Istituzioni, niente più omicidi eccellenti. E’ la cosiddetta “strategia dell’immersione”. Per ricostituire il potere di
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