Una poesia d'un altro tempo, quando gli amanti si scrivevano e non temevano di mettere il cuore su un tavolo. Una poesia che è la quintessenza del Romanticismo, così moderna nell'erotismo che evoca, serpeggiante fra il connubio di amore e morte. Una poesia che non è una poesia poiché Ugo Foscolo scrisse queste righe in prosa, fra le estreme pagine delle sue “Ultime lettere di Jacopo Ortis“ (1802); eppure il lirismo di queste parole è tale e tanto profondo da farcele considerare un componimento poetico. Nell'immagine: Auguste Rodin, L'uomo e il suo pensiero (1899-1900) Musica: Chopin, Preludio op. 28 n. 4 in E minore (1831-39) Voce: Andrea Perego
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