▷ AIUTA L'INFORMAZIONE LIBERA, SOSTIENICI: L'ennesima notizia di morte improvvisa irrompe sulle pagine di cronaca dei principali quotidiani italiani. Questa volta avviene a #Venezia, più precisamente ai piedi del #Ponte di Calatrava, dove, in mezzo ai passanti, un 57enne informatore informatico si è accasciato a terra. A nulla sono serviti i soccorsi allertati dai presenti che hanno assistito alla scena, per l'uomo non c'è stato nulla da fare, è morto sul colpo. La #frequenza con cui assistiamo a notizie di questo tipo non dovrebbe lasciarci indifferenti, i dati sui decessi causati da malori improvvisi sono aumentati vertiginosamente. Insorge la necessità di vederci chiaro e non tralasciare alcun segnale preoccupante. Secondo Giovanni Vanni #Frajese, docente universitario e medico endocrinologo, bisognerebbe scavare a fondo, alla ricerca di una reale motivazione dietro la rapida ascesa di questo fenomeno: “Questo accadeva sicuramente anche prima, ma chiaramente i numeri con cui li stiamo vedendo adesso sono completamente diversi. Oggi ci sono dei paesi che tirano fuori i dati in maniera molto più trasparente, anche se mai completamente perché è difficile ancora da immaginare, come l'Inghilterra, in parte, e la #Germania. Poi ci sono paesi come il nostro in cui ancora viene detto che non c'è l'eccesso di mortalità, che non c'è una crescita dei tumori, che non c'è un aumento delle patologie cardiovascolari e di queste cosiddette morti improvvise, che poi da morti improvvise sono state magicamente trasformate in malori improvvisi, quasi che la parola 'morte', come al solito, non debba comparire troppo, sennò chissà, qualcuno magari si spaventa, ma 'malore improvviso' che ti porta alla morte, che non è nemmeno una diagnosi medica. Lo abbiamo visto, basta che guardi quanti atleti in questo momento si stanno ritirando, per esempio, dagli Internazionali che faranno a #Roma“ ▷ ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE: ▷ ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU:
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