In questo momento circa tre milioni di persone in tutto il mondo subiscono gli effetti della lebbra, nuovi casi all’anno. La lebbra è un’infezione cronica causata dal Mycobacterium leprae e colpisce soprattutto la pelle e i nervi periferici. È curabile ma deve essere adeguatamente trattata per non progredire e causare deformità, menomazioni e cecità. Nonostante millenni di convivenza, la lebbra ha ancora dei punti oscuri per i ricercatori – pensate che ad esempio non è proprio così chiaro come avvenga la trasmissione dell’infezione. A rendere il tutto più variabile, la gravità della patologia è determinata dal sistema immunitario e dalla suscettibilità del singolo individuo. Succede così che circa il 90-95% degli infetti non sviluppa la malattia mentre in chi compare i sintomi possono essere da lievi a molto gravi. Il tutto condito da possibili riacutizzazioni della patologia durante il decorso e la cura. La storia che sta dietro la scoperta della terapia di una di queste reazioni alla lebbra, l’Erithema nododum leprosum (ENL), ha dell’incredibile. Si districa tra Marsiglia, Gerusalemme e il Venezuela. I protagonisti sono un malato insonne e un medico che nel tentativo di trovare un modo per farlo dormire ha invece scoperto una cura del tutto inattesa: il talidomide. Ascolta Pharmakon su Spotify (o sulla tua piattaforma preferita): Qui trovi la bibliografia del video: Ecco dove trovarmi:
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