L'Italia post-unitaria era un paese fragile, in cui le logge massoniche potevano agire con grande libertà, riuscendo di fatto ad influenzare le scelte politiche della nazione. Il Grande Oriente d'Italia era la loggia più influente del tempo e contava migliaia di iscritti. Il suo obiettivo era semplice: cambiare la mentalità della popolazione, agendo principalmente nei programmi scolastici e nei seminari, per abbattere la “superstizione“ religiosa. Fra le azioni massoniche più significative vi fu l'installazione, nel 1889 a Campo dei Fiori a Roma, della statua di Giordano Bruno, simbolo della rivolta alla Chiesa Cattolica. Uno dei maggiori esponenti della massoneria del tempo fu Ernesto Nathan, sindaco di Roma dal 1907 al 1913 e Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, succeduto ad Adriano Lemmi. Natan creò il mito di Giuseppe Mazzini e spinse l'Italia ad entrare in guerra contro l'Austria, al fianco dell'Inghilterra, nel 1915.
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