A Conselice, nel centro abitato, l’acqua non c’è più. I marciapiedi e le strade si riempiono dei rifiuti delle case che sono state invase dal fiume Santerno, da est, e dal fiume Sillaro da ovest. A sud si è poi accumulata l’acqua della rottura di Mordano e dell’allagamento di Imola. Coinvolte un terzo delle abitazioni, metà dei terreni agricoli. Il paese è stato liberato grazie alle pompe idrovore dei Vigili del Fuoco, della protezione civile belga, della protezione civile slovacca e al Consorzio di Bonifica, tutti al lavoro all’impianto Idrovoro Sabbadina dove quella che ormai è diventata acqua nera, maleodorante, viene riversata nel Canale di Bonifica in destra Reno. Anche questa zona nei giorni scorsi era allagata e non era quindi possibile liberare quel catino che in realtà è la piana di Conselice. Oggi che finalmente non manca molto alla fine di tutte le operazioni, la sindaca Paola Pula, il presidente della provincia Michele de Pascale e il prefetto Castrese De Rosa hanno voluto ringraziare Belgio e Slovacchia, presenti gli ambasciatori, per l’indispensabile aiuto di questi giorni. L’ambasciatrice slovacca Karla Wursterova ha poi sottolineato come i veri ambasciatori del proprio Paese sono state proprio le squadre che hanno aiutato la Romagna.
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