La Sardegna sta subendo un attacco pesante. Espropriano terreni per installare pannelli fotovoltaici e soprattutto pale eoliche. Addirittura nel mare, accanto alla basilica di Saccargia e a 300 metri dal complesso nuragico di Barumini, unico nella storia. L’Avvocato Linda Corrias mi ha fatto incontrare Stefano Bulla e Alberto Casu dell’Associazione “Is Pipius No Si Tocant (i bambini non si toccano)”. Nata nel periodo della dittatura pandemika, oggi si sta battendo anche per evitare questo scempio ecologico in nome di un “green” che nulla ha a che vedere col rispetto della natura, ma solo business per le multinazionali. Lo stesso Silver Nervuti ha puntato il dito sui danni ecologici delle pale eoliche. Ognuna pesa tonnellate e contiene tonnellate di cemento, 300 di acciaio, 48 di ferro, 24 di fibra di vetro, neodima della terra rara dura, praseodyma e disprosio. Ogni pala eolica ha una vita di 15 anni poi va sostituita. E non si sa come smaltirle. Provocano un inquinamento elettromagnetico abominevole. Sono un danno per l’ecosistema gravissimo. Vogliono metterle anche nei fondali marini, il ché significa distruggere l'equilibrio di flora, fauna e modificare corso delle correnti. Sulla terra generano un inquinamento acustico e fanno stragi di uccelli e specie animali. Oltre all’inquinamento visivo di quella che è un’isola con paesaggi unici al mondo. Sabato 15 giugno c’è stata un’importante manifestazione a Saccargia, trasmessa in diretta da Videolina, per risvegliare la volontà popolare come accadde nel giugno 1969 a Pratobello, quando gli abitanti di Orgosolo fronteggiarono pacificamente soldati inviati a difendere quello che il Governo aveva deciso sarebbe stato un poligono di tiro militare. Allora la popolazione di Orgosolo riuscì a cacciare i militari. Oggi occorre risvegliare l’orgoglio sardo per difendere la propria nazione. Ho deciso di terminare questo reportage con un video che registrai nel 1993 dove Maria Carta, accanto alla basilica di Saccargia, cantò l’Ave Maria. Questa preghiera, nella struggente voce dell’Artista più importante di questa isola, ci aiuti a difenderla. La Sardegna non si tocca! Per contattare Is Pipius No Si Tocant:
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