Nel sessantesimo anniversario dell'incidente aereo che il 27 ottobre 1962 costò la vita ad Enrico Mattei, carismatico presidente dell'ENI, precipitato assieme al suo pilota e ad un giornalista americano a Bascapè presso Pavia, celebriamo la figura di un uomo che, nonostante incarnasse paradossalmente la figura del capitano d'industria fattosi da sé, ovvero il “sogno americano“, una volta raggiunto il successo in campo imprenditoriale ma con il peccato originale di voler rendere il suo paese indipendente nel campo energetico, fu considerato un pericolo sempre crescente per quel governo delle multinazionali che stava allora prendendo forma e che si sarebbe poi incarnato nella globalizzazione delle ricchezze concentrate in sempre più ristretti monopoli privati. Mattei, uomo di umili origini che non voleva “essere ricco in un paese povero“, morto in quello che recenti inchieste della magistratura hanno stabilito essere stato un attentato, fu forse la prova
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