Rosa Balistreri (Licata, 21 marzo 1927 – Palermo, 20 settembre 1990) . Nacque a Licata da padre falegname e madre casalinga. Fin da giovanissima era dotata di timbro vocale forte e originale che le permise in seguito di interpretare le canzoni popolari siciliane con un tono fortemente drammatico. Si sposò con Gioacchino Torregrossa, detto Iachinazzu. Fu un matrimonio combinato e dopo che il marito perse al gioco il corredo della figlia Angela, Rosa tentò di ucciderlo e subito andò a costituirsi dai carabinieri. Gioacchino sopravvisse, e Rosa venne presto scarcerata con la condizionale. Per mantenere la figlia, andò a lavorare in vetreria, raccoglieva lumache, fichi, verdure, salava le sarde al mercato. Lavorò per una famiglia benestante, dalla quale venne poi denunciata per un furto. Rosa venne carcerata per altri sette mesi . Uscita dal carcere si trasferì a Palermo. Il conte Testa le diede lavoro come custode/sagrestana nella chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti, dove v
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