Nei giorni scorsi, le forze israeliane hanno condotto attacchi arei a Beirut e Teheran assassinando (rispettivamente) l’alto comandante militare di Hezbollah Fuad Shukr e il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh. Quest’ultimo, in particolare, è stato colpito nell’imminenza della cerimonia di insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Le operazioni configurerebbero la rappresaglia israeliana rispetto alla morte di una decina di ragazzi drusi intenti a giocare a calcio in un campo del Golan siriano, provocata secondo le autorità di Tel Aviv da un missile lanciato da Hezbollah, che ha invece respinto ogni addebito. I due raid, condannati dai rappresentanti di gran parte del mondo (compresi quelli di Paesi chiave come Russia e Turchia), vanificano le iniziative diplomatiche volte all’ottenimento di una tregua nella Striscia di Gaza promosse in promo luogo dal Qatar, e pongono automaticamente le basi per un allargamento del conflitto israelo-palestinese a cui Israele sembra puntare orm
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