Il naufragio di Cutro rappresenta il fallimento di chi ha per anni fatto campagna sul regolamento dei flussi migratori e sul controllo dei confini. Che sia per salvarli e soccorrerli, o semplicemente per identificarli e arrestare gli scafisti, lì doveva esserci qualcuno. Ma al di là del caso specifico, ci sono delle responsabilità politiche molto gravi da cui le nostre classi dirigenti tentano di scappare. Prima hanno contribuito a esportare non democrazia ma guerra, morte, devastazione, destabilizzazione, depredazione in Medio Oriente, e poi pensano che sia sufficiente fare un consiglio dei ministri a Cutro per pulirsi la coscienza. Prima hanno bombardato Iraq, Afghanistan, Siria, Libia causando questi flussi migratori, e oggi anzichè imparare dagli errori e fare autocritica, continuano a giocare alla guerra, questa volta in Ucraina.
Hide player controls
Hide resume playing