Aria & cabaletta of The Duke of Nottingham Conductor - Carlo Felice Cillario 1968 LYRICS : Forse in quel cor sensibile si fe' natura il pianto: di sua fatal mestizia anch'io son preda intanto, anch'io mi struggo in lagrime... Ed il perché non so. Talor mi parla un dubbio, una gelosa voce... ma la ragion sollecita sperde il sospetto atroce, nel puro cor degli angioli la colpa entrar non può. Scena settima Cecil, gli altri Lord del parlamento e detti. CECIL Duca, vieni: a conferenza la regina i Pari invita. NOTTINGHAM Che si vuole? CECIL (a voce bassa) Una sentenza troppo a lungo differita. (volgendo a Roberto un'occhiata feroce) NOTTINGHAM Vengo. Amico... (porge la destra a Roberto come in atto d'accommiatarsi: è commosso vivamente, e però lo bacia, ed abbraccia con tutta l'effusione dell'amicizia) ROBERTO Sul tuo ciglio una lagrima spuntò!... M'abbandona al mio periglio... Tu lo déi! NOTTINGHAM Salvar ti vo'. Qui ribelle ognun ti chiama, ti sovrasta un fato orrendo; l'onor tuo sol io difendo... Terra, e ciel m'ascolterà. Ch'io gli serbi e vita e fama deh! concedi, o sommo Iddio; parla tu sul labbro mio, santa voce d'amistà! CECIL e CORO (Quel superbo il giusto fio de' suoi falli pagherà) ROBERTO (Lacerato al par del mio sulla terra un cor non v'ha!)
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