Al popolo bue piacciono i politici un po' delinquenti, dispotici, bizzarri-buzzurri o semi-analfabeti, come Stefano Bandecchi, Antonio Razzi, Luca Zaia, Vincenzo De Luca, Cateno De Luca () e via eleggendo e li votano pure per diverse volte, perché in fondo gran parte della “ggente” è un po’ come loro. Nel sud, in Sicilia in particolare, la situazione è più grave che altrove per motivi storici, religiosi e sociali (inutile nasconderlo per ubbidire ai diktat del politicamente corretto). Ciò non toglie nessuna responsabilità alla popolazione che è vittima e carnefice di se stessa e che alla fine merita il destino che si costruisce. Se un personaggio infimo come Cateno De Luca allestisce nel comizio di Itala (Messina), una recita come quella del 29 aprile 2024, vuol dire che è sicuro che gran parte della “gggente” ci crederà e che i giornali di regime, pur di vendere qualche copia o fare qualche clic in più, si affretteranno a spacciare l’episodio come autentico. Ma la visione del video originale () è più illuminante ed esaustiva di qualsiasi considerazione. Inizialmente lo staff aveva detto che era già guarito e che aveva solo bisogno di riposo. In seguito ha parlato di bronchite ed ora di polmonite che lo terrebbe invece lontano dai comizi elettorali per molti giorni. Nel 2020-22, in piena farsa pandemica, parlare di polmonite in ospedale, significava che gli “angeli“ (della morte) ti avrebbero fatto fuori nel giro di pochi giorni o settimane. Oggi che invece che non hanno più mano libera, può essere usata dagli stessi pazienti per alzare una cortina fumogena e coprire le reali motivazioni: contrasti all'interno del listone coriandoli, ritiro dalla campagna elettorale o altri motivi inconfessabili.
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