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L'intreccio dei governi italiani con Bill Gates nel business dei vaccini, di Alessandra Devetag

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Un video di 30 minuti, realizzato dall’avvocato Alessandra Devetag, aiuta a capire gli intrecci con Gates e le case farmaceutiche, così pure le politiche pro vaccini che sono cambiate nel nostro Paese dopo precisi impegni presi dal nostro governo nell’ambito della Global health security agenda(Ghsa), destinata a sostenere l’attuazione del regolamento sanitario internazionale dell’Oms e che comprende undici pacchetti dimisure, tra i quali la vaccinazione. Alessandra Devetag, avvocato di Trieste, nel 2017 aveva presentato un esposto contro l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin. L’ipotesi di reato era diffusione dinotizie false e procurato allarme, per i dati sui morti a Londra. Spiega di aver avuto l’idea del video dopo aver difeso tanti genitori con figli espulsi dall’asilo perché non erano vaccinati Nella seconda parte del video riporta alcune storie drammatiche . «Gli immunodepressi sono stati il grimaldello con cui giustificare l’allontanamento dei bambini da scuola,mentre nei pazienti autotrapiantati o sottoposti a chemioterapia il pericolo è proprio il contatto con un bambino vaccinato. Nel video mostro documenti di istituti oncologici italiani e inglesi». Punta il dito anche controla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, che ritiene infrazione deontologica sconsigliare di vaccinarsi. «Il vero problema è che per pressione politica non abbiamo più una classe medica libera di poter valutare caso per caso l’opportunità o meno di vaccinare, di distinguere tra malattia e malattia. La vaccinazione è diventata il capolinea evolutivo della medicina preventiva, non può essere messa in discussione». Afferma che si cerca di ostacolare il nesso causale tra vaccinazione e danno. «Mostro cinque casi di decessi in rapporti Aifa, il nesso è sempre “non correlabile”». Quale messaggio vuole lanciare con questo video? «Che in nome di interessi privati si può intervenire su nostri diritti e libertà inviolabili. E che dal punto di vista giuridico c’è una frattura nel contratto sociale, il cittadino è obbligato a rinunciare alla libertà di scegliere che cosa verrà iniettato nel suo corpo perché sa che altrimenti perde diritti fondamentali come l’inclusione sociale del proprio figlio, non ammesso a scuola» . da “LaVerità“ dell'11 giugno 2020.

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