Fin da bambino ho imparato che “quando il gatto non può arrivare al lardo dice che è rancido”, così, se il Frankfurter Rundschau pubblica un articolo, di Arno Widmann, nel quale Dante Alighieri viene dipinto come un: superbo, plagiatore, arrivista; io, bellamente, me ne frego! Anche perché non è il primo ad essere irrispettoso nei confronti del Sommo Poeta e non sarà neanche l’ultimo. Ad esempio, nel 1995, Brad Pitt, in una scena del film Seven, preso da uno scatto d’ira per non saper risolvere il caso mandò a quel paese Dante apostrofandolo come: “maledetto italiano del cazzo … frocio italiano di merda! “ Boutade da Yankee dunque, che lascia, in definitiva, il tempo che trova, tanto, come diceva il Poeta: “fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. Una cosa però è certa, se uno scrittore del medioevo italiano, è, ancora oggi, capace di suscitare tante critiche
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