Dante sogna una donna che canta in modo affascinante, come le sirene di Ulisse, cui accanto compare un’altra donna in atteggiamento virtuoso a sopraffare l’altra. Nel sogno, Virgilio squarcia le vesti della prima, scoprendo un ventre marcio e disgustoso. Si tratta della “strega“ che simboleggia i peccati causati da un eccesso di amore per i beni terreni. Nel quinto girone, Dante vede le anime degli avari, bocconi a terra dopo aver levato tanto in alto lo sguardo in vita, che recitano con fatica le parole del Salmo CXIX, “la mia anima ha aderito al suolo“: fra questi, papa Adriano V, la cui anima piena di avarizia non desiderava che salire al soglio pontificio.
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