Si denuncia una gestione della pandemia vista come un esperimento di ingegneria sociale, accompagnata da leggi come il DDL 1660, la digitalizzazione forzata con l'It Wallet, la trasformazione delle città in Smart City, la censura sui sociali, l'implementazione del 5G, restrizioni sanitarie ingiustificate e il mancato intervento per prevenire il dissesto idrogeologico. Tutto ciò viene considerato un preludio alla compressione definitiva delle nostre libertà. L'appello è chiaro: siamo in un'unità democratica e solo una mobilitazione rigorosa può fermare questo regime di controllo. Il futuro dell'Italia, dei nostri figli e delle prossime generazioni è in pericolo. La ribellione non è più solo un'opzione, ma un dovere di legittima difesa. L'invito è a scendere in piazza il 16 novembre a Padova per una grande manifestazione. Ora o mai più, la partecipazione è fondamentale per difendere la nostra libertà.
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