“Montecarlo ’88, ultima sessione di qualifica. Ero già in pole e continuavo a girare sempre più veloce. Un giro dopo l’altro. Davo mezzo secondo a tutti, poi un secondo... E continuavo ad andare. Improvvisamente realizzai che stavo dando due secondi a chiunque altro, compreso il mio compagno di squadra Prost, e che non stavo più guidando consciamente la mia monoposto. Ero in un’altra dimensione.“ - Ayrton Senna -
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