Oggi vi portiamo in un esplorazione che si mischia tra ansia, curiosità e tristezza. Ci troviamo in Lombardia, all’interno di un enorme ospedale abbandonato da anni. L’ospedale incomincio la sua costruzione intorno al 1911, progetto dell’architetto Ferrini, per via dell’aumentare dei casi di tubercolosi, a causa della prima guerra mondiale la costruzione venne rallentata, e fu finito nel 1924 con il Dott. Salvini. Immerso in un grande parco per aiutare i pazienti a guarire, la struttura è di metri quadrati tra fabbricati, viali e giardini. Nel 1929 furono aggiunti altri due padiglioni, uno per le donne e uno per i bambini. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la gestione amministrativa del complesso fu separata da quella strettamente medica ed affidata al Pio Istituto Santa Corona. Nel 1951, invece, venne rinnovati e ampliati, come quelli di radiologia, Chirurgia Generale e Pneumologia. Con il diminuire dei casi di tubercolosi incominciò a trasformarsi in un ospedale generico. Nel 1955 venne intitolato a Guido Salvini, uno dei suoi fondatori, e negli anni 70’ divenne a tutti gli effetti un ospedale generico. Una storia che poteva finire a lieto fine? Certamente no, intorno al 2015 con la costruzione, pochi centinaia di metri dall’ospedale, viene costruito il Nuovo Ospedale, lasciando il vecchio in totale abbandono. Ma il vecchio ospedale ha una particolarità, la sua enorme chiesa al centro del suo cortile, che là si può vedere da qualsiasi finestra dell’ospedale. Una chiesa ormai vandalizzata, distrutta, ma che nonostante la sua imponenza, mantiene la sua bellezza. I corridoi sono bui, vetri spaccati e uno scenario da film horror, da mettere ansia, scheletri di letti abbandonati, e indicazione dei vari reparti appesi ad un filo, alcune stanze ancora intatte e alcune completamente devastate, un misto di ansia e curiosità, ed è lì che affacciandoci da una delle finestre delle camere si vede l’ Ospedale Nuovo. Ma non ci fermiamo, Sembra un labirinto, e tra un corridoio e l’altro, ci ritroviamo nel reparto dei bambini, un padiglione con i muri dipinti e qualche scheletro di un letto, un posto che fa pensare, e mette tristezza. Ormai non rimane nulla, ma nel suo degrado rimane un luogo affascinante per la sua storia. Negli anni è diventato sede di video musicale, la casa temporanea di qualche bisognoso e sfogo di vandali. Ma la sua storia andava raccontata, e per conoscerla meglio vi portiamo con noi in questo video, che si divide tra ansia e tristezza. 🏚️ SEGUICI SU INSTAGRAM ⮕ INSTAGRAM ALESSIO INSTAGRAM GIANLUCA Disclaimer legale: Per la realizzazione di questo video NON è stata infranta la legge 614 CP, in quanto il luogo NON è abitato, adibito ad attività ed utilizzato. Non è stata effettuata violenza su beni o cose per la realizzazione del suddetto filmato e siamo rimasti all'interno per un tempo limitato, senza lo scopo di occupare abusivamente l'edificio o trarne profitto.
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