Lo studio di Enrico Vanzina è una libreria zeppa. Volumi su volumi, qualche premio (“Quelli a cui tengo sono a casa”), foto dai set. Una in bianco e nero, per tutte: col fratello Carlo, entrambi piccini, in braccio ad Alberto Sordi sul set di “Un Americano a Roma”; Steno alla regia, il papà di quei bambini che sarebbero diventati pesi massimi di generi nuovi e leggeri. Ma non del tutto. Prendendo spunto dal neorealismo, forti di una cultura cinematografica grande così. Il te- ma dell’incontro, oggi, sono i 40 anni di “Vacanze di Natale”, commedia che ha saputo fotografare meglio di altre vizi e virtù dell’Italia dei primi an- ni 80; quel film ha mostrato, tra l’altro, una capa- cità notevole - qui torniamo alle nostre care auto - di affibbiare a ogni personaggio la macchina giu- sta, per lui, in quel tempo (grazie anche allo zam- pino di Giovanni Malagò e della sua Samocar, ndr). Mica poco, roba da farsi chiamare stylist, di questi tempi. D’altronde, “Era l’epoca del turbo, delle
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