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20240928 Lavrov ONU

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Discorso di Sergej Lavrov al dibattito politico generale della 79a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite 📍New York, 28 settembre 2024 💬 S.V. Lavrov: Qualche giorno fa, tra le mura di questo edificio si è tenuto un forum chiamato il “vertice del futuro”. La Russia ha reagito con comprensione all’idea del Segretario Generale di convocarlo, poiché la crisi della nostra Organizzazione si sta aggravando e bisogna fare qualcosa al riguardo. Onestamente siamo stati coinvolti nei preparativi per il vertice. Anche se, a dire il vero, non avevo particolari illusioni. Nella storia moderna delle Nazioni Unite si sono verificati molti eventi ambiziosi culminati in dichiarazioni rumorose presto dimenticate. Come fecero una volta Kofi Annan e Ban Ki-moon, l’attuale segretario generale delle Nazioni Unite A. Guterres ha presentato la sua iniziativa con lo slogan di un “reset” della cooperazione globale. Bellissimo slogan, chi è contrario? Ma di che tipo di cooperazione globale possiamo parlare quando l’Occidente ha calpestato tutti quei “valori immutabili” della globalizzazione di cui ci hanno parlato per tanti anni da tutte le piattaforme, convincendoci che garantiranno a tutti parità di accesso ai benefici della civiltà moderna. Dov’è finita l’inviolabilità della proprietà, la presunzione di innocenza, la libertà di parola, l’accesso alle informazioni, la concorrenza leale nei mercati secondo regole chiare e immutabili? Il Segretario Generale parla di cooperazione globale proprio nel momento in cui i Paesi occidentali hanno lanciato una vera e propria guerra di sanzioni contro una buona metà, se non la maggior parte, degli stati del mondo, e contro il dollaro, che ci è stato pubblicizzato come proprietà e beneficio di tutta l’umanità, è stata crudelmente trasformata in un’arma. Non è troppo tardi per dare nuova vita alle Nazioni Unite. Ma questo non può essere fatto con l’aiuto di vertici e dichiarazioni avulse dalla realtà, ma attraverso il ripristino della fiducia basata sul principio statutario: l’uguaglianza sovrana di tutti gli Stati. Tuttavia, per ora, la fiducia è minata, anche a causa delle azioni dell’Occidente volte a creare, aggirando le Nazioni Unite, formati ristretti sotto il suo controllo per risolvere questioni importanti, come la governance di Internet o la definizione del quadro giuridico per l’uso delle tecnologie di intelligenza artificiale. Dopotutto, questi problemi riguardano il futuro di tutta l’umanità e devono essere considerati su base universale, senza discriminazioni e senza il desiderio di ottenere vantaggi unilaterali. Dobbiamo cioè negoziare onestamente, con la partecipazione di tutti i membri delle Nazioni Unite. Abstract del discorso: • Oggi, il mondo si trova ancora una volta di fronte a gravi sfide che richiedono l’unificazione degli sforzi, piuttosto che il confronto e la sete di dominio globale. • E’ ovvio per la maggioranza mondiale che il confronto e l’egemonismo non risolveranno un singolo problema globale. Limitano solo artificialmente il processo oggettivo di formazione di un ordine mondiale multipolare. • La Russia si schiererà sempre dalla parte del lavoro collettivo, dalla parte della verità e del diritto, della pace e della cooperazione nell’interesse del rilancio degli ideali stabiliti dai padri fondatori. • Il livello senza precedenti di arroganza e aggressività della politica occidentale nei confronti della Russia non solo annulla l’idea stessa di “cooperazione globale” promossa dal Segretario Generale, ma blocca anche sempre più il funzionamento dell’intero sistema di governance globale, compreso il Consiglio di Sicurezza. • Il Segretariato delle Nazioni Unite non può rimanere estraneo agli sforzi volti a stabilire la verità in situazioni che incidono direttamente sulla sicurezza globale, e deve rispettare pienamente l’Articolo 100 della Carta, agire in modo imparziale ed evitare la tentazione di stare al gioco dei singoli stati - specialmente quelli che chiedono apertamente non alla cooperazione, ma alla divisione del mondo in un “giardino fiorito” e una “giungla” o in “chi cena alla tavola democratica” e “chi si ritrova nel menu”. • Vorrei ricordare, anche ai miei colleghi del Segretariato delle Nazioni Unite, che la Carta non riguarda solo l’integrità territoriale. Il primo articolo della Carta proclama l’obbligo di rispettare i principi di uguaglianza e di autodeterminazione dei popoli. • Un ordine mondiale più equo implica certamente una maggiore rappresentanza del Sud del mondo nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Riaffermiamo la nostra posizione a sostegno delle candidature del Brasile e dell’India, prendendo allo stesso tempo una decisione positiva sulle note iniziative dell’Unione Africana.

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