“La prima cosa da fare è ridere ovviamente. In realtà poi bisogna riflettere“ - Così il direttore del Fatto quotidiano dopo il terribile scherzo telefonico che ha coinvolto il pres. del consiglio in cui si è lasciata sfuggire particolari importanti - Il primo che passa con un nome di fantasia viene messo in contatto col presidente del Consiglio. E l'altra cosa molto seria è che bisogna fare gli scherzi telefonici a Meloni per farle dire la verità e cioè che la politica migratoria è un fallimento. Inoltre - aggiunge Travaglio - “sulla questione Ucraina c'è una svolta clamorosa mai comunicata a noi. La Meloni al telefono avrebbe detto l'esatto opposto di quanto sostenuto in Parlamento, avrebbe parlato di un compromesso che accontenti entrambe le parti. La Meloni tutte le volte che è andata in Parlamento ha sostenuto il contrario“ - Poi passa all'ironia - “Sembra una via di mezzo tra Totòtruffa 62 e Fantozzi contro tutti, quando Fantozzi si mette la molletta sul naso, la pentola in testa e la patata in bocca e fa l'accento svedese per non farsi riconoscere dal mega direttore, che poi lo scopre subito. In realtà ci sono aspetti seri e preoccupanti. Il livello di filtro e sicurezza di Palazzo Chigi mi sembra piuttosto permeabile, visto che il primo che passa con un nome di fantasia si mette a chiacchierare con il Presidente del Consiglio“ - La bolloli prende immediatamente le difese della Meloni parlando di coerenza e di non aver detto il contrario di quanto affermato da Travaglio. Ne nasce un battibecco in cui la Bolloli ne esce in frantumi.
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