L'esodo giuliano dalmata, ovvero l'emigrazione forzata della popolazione di lingua italiana dall'Istria e la Dalmazia tra il 1943 e il 1956, fu uno degli eventi più drammatici e passati in silenzio della storia contemporanea italiana. Città come Pola, Fiume e Rovigno si svuotarono quasi del tutto, nel mentre che le autorità jugoslave imponevano restrizioni sempre più pesanti a tutti gli italofoni. Ad oggi territori come l'Istria, la Dalmazia e il Quarnero non hanno più alcuna traccia del loro passato italiano; i profughi istriani hanno affrontato un dramma nel dramma, quando furono malamente accolti in Emilia Romagna o in tutti gli altri campi di raccolta nel Nord Italia. Il ricordo dell'Esodo è ancora vivo in molti sopravvissuti e costituisce un pezzo di memoria del nostro passato recente che non dev'essere dimenticato. Parte di questi ricordi sono ancora conservati nel Magazzino 18 (nel Porto vecchio di Trieste), gestito dall' (Istituto regionale cultura istriano fiumano dalmata). Un ringraziamento particolare va all'Istituto e al direttore Piero Delbello per la partecipazione in questo video documentario. Il mio Podcast “Storie di Geopolitica“ (sulle principali piattaforme di podcasting): SUPPORTA IL CANALE: La community Nova Lectio: Instagram: Discord (Circolo di Mecenate): Fonti utilizzate: Borsi (2018), Testimonianze sull’Esodo Istriano. Messina (2019) Italiani due volte. Dalle foibe all'esodo: una ferita aperta della storia italiana. Girardo (2006), Sopravvissuti e dimenticati. Il dramma delle foibe e l'esodo dei giuliano-dalmati. Pupo (2006), Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l'esilio. Riviste: Il sito rimanda all'edizione 2020 dedicata come speciale alle Foibe.
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