La guerra d'Etiopia del 1935 ha rappresentato un momento di forte consenso popolare in Italia e di eccezionale coesione nazionale, nonostante le sanzioni internazionali. Personalità come Guglielmo Marconi manifestarono apertamente il loro sostegno, mentre il conflitto veniva utilizzato per promuovere iniziative sociali come l'abolizione della schiavitù in Etiopia (benché tale narrativa sia stata in seguito contestata). La propaganda e le presunte menzogne intorno al conflitto sono ancora oggetto di dibattito tra gli storici. L'impiego di armamenti avanzati e l'intervento dell'aviazione, dimostrano complesse dinamiche di potere e influenza. Le campagne sanitarie contro malattie endemiche ebbero inoltre un ruolo cruciale, rivalutando l'importanza della medicina militare. Come ci presentammo militarmente a quel conflitto? Quanti sedicenti amici c'erano dietro ai nemici? Possiamo fare paralleli tra oggi e allora, a partire dalla crisi globale in corso? Mercoledì 3 aprile alle , con il giornalista e saggista Alberto Alpozzi, cercheremo di capire se l'Italia fosse realmente impreparata o se tale percezione derivi da una complessa rete di narrazioni contrapposte, oggi anche auto-contro-propagandate.
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