BORIS NEMTSOV. L’INAFFERRABILE RUSSIA (2008). Video 1 di 8 È la conversazione, tenuta fra il 30 e il 31 agosto 2008 presso Villa San Carlo Borromeo, da cui è sorto il libro di Boris Nemtsov “L’inafferrabile Russia. Confessione di un ribelle”, edito da Spirali lo stesso anno e seguito nel 2009 da “Disastro Putin. Libertà e democrazia in Russia”. Boris Nemtsov risponde in russo a domande formulate in italiano da Armando Verdiglione e dall’uditorio. PARTE PRIMA. Boris Efimovič Nemtsov nasce a Soči, sul mar Nero, nel 1959. Nel 1981 si laurea alla facoltà di radiofisica Lobacevskij, nella prestigiosa università statale di Gorkij. Entra a far parte di diversi istituti accademici, occupandosi di ricerche intorno alla fisica, all'acustica, all'idrodinamica. Nel 1990 viene eletto deputato della RSFSR (Repubblica socialista federativa sovietica). Nel 1991, con la presidenza di Boris Nikolaevič Eltsin, viene eletto vicepresidente della Repubblica russa e, poi, governatore della regione di Nižnij Novgorod. Nel 1993 Nemtsov entra a far parte del consiglio federale, supportato dai gruppi “La scelta russa“ e “Jabloko“, i principali partiti liberali della Russia. Dal 1997 al 1998 è vicegovernatore di Russia, con il compito speciale di risanare il settore energetico. Nel 2004 entra nel consiglio del “Comitato 2008. La scelta libera“. Dello stesso anno, il famoso appello, pubblicato sulla “Nezavisimaja gazeta“ (“Il giornale indipendente“), contro Vladimir Putin e a favore della libertà civile. All'attività politica e di lotta per la libertà e per i diritti civili Nemtsov affianca quella scientifica e di ricerca, pubblicando diversi scritti e trattati. Viene assassinato, a Mosca, il 27 febbraio 2015.
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