YouTube rimuoverà i contenuti e gli account in cui si parla di vaccini in maniera discordante rispetto alla narrativa pandemica o rispetto a quanto condiviso dalla “scienza“. Ennesimo tassello nel processo di censura portato avanti dalla nuova Inquisizione digitale: la furia censoria iniziata nel 2020 con l’oscuramento dei contenuti non allineati da parte dei grandi colossi della rete è diventata oggi conclamata. Persino sfacciata, come se dovesse fungere da un lato come grimaldello contro coloro che osano dissentire o esprimere ancora il proprio pensiero, dall’altra come gesto intimidatorio per spingere le masse a una forma di autocensura. La censura sta inoltre erodendo progressivamente il pluralismo, svuotando il dibattito politico, etico e sociale, legittimando il silenziamento delle voci dissenzienti. Si stanno abituando i cittadini ad accettare gradualmente provvedimenti che fino a qualche anno fa sarebbero stati impensabili e avrebbero suscitato reazioni forti e sollevazio
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