Il fascio littorio, l’antico simbolo del potere romano, risale all’epoca etrusca e veniva portato in processione davanti ai consoli. Le dodici verghe e la scure indicavano l’esercizio della giustizia; il dodici rappresentava l’ordine cosmico. Dopo la fine dell’impero, il fascio cadde in disuso, per poi riapparire in araldica. Dal 1789 divenne il simbolo della Repubblica Francese e poi della Repubblica Romana del 1848. Il fascio utilizzato dal movimento dei “Fasci di Combattimento” fondato da Benito Mussolini nel 1919 era comunemente associato al repubblicanesimo rivoluzionario, ma dopo la nomina di Mussolini a Presidente del Consiglio nel 1922 si avviarono i tentativi di identificare nel fascio e per estensione nel Partito Fascista i richiami storici più specifici alla Roma antica. Il simbolo, onnipresente nelle liturgie politiche, subirà varie trasformazioni e l’utilizzo si estenderà a dismisura fino a trasformarlo in una specie di “marchio commerciale” del regime, fino alla debacle politico-militare del 1943-1945.
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