Nel 1978, al di sotto del permafrost di una piscina dismessa, vengono ritrovati 372 film preservati in 533 bobine di pellicola cinematografica risalenti all’epoca della corsa all’oro del Klondike. Tra le ustioni del ghiaccio e del nitrato facciamo ritorno a Dawson City, cittadina del Nord America che per il suo posizionamento geografico rappresentava la meta in cui i film incontravano l’ultima proiezione del loro viaggio distributivo. Un luogo che è accumulo di immagini, quasi una cineteca naturale che preserva la memoria remota e prossima alla decomposizione della grande corsa all’oro di fine 1800 che si fa qui metafora della nascita e ascesa di Hollywood.
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