Rileggendo il Novecento poetico italiano risalta l’importanza della figura di Giovanni Pascoli. La sua poesia ha germinato più influenze di quanto non è immediatamente visibile: Montale e Pasolini, per fare due nomi così diversi. Pascoli si forma sulla tradizione classica, sarà un eccellente poeta in latino, e man mano avvicina la sua sensibilità a quella del simbolismo europeo. All’inizio le luttuose vicende famigliari hanno determinato una prevalenza di temi mortuari, legami fra il mondo dei vivi e quello dei morti, poi il suo rapporto con la natura ha liberato un verso dal carattere eminentemente musicale, da Myricae ai Canti di Castelvecchio, fino ai saggi sulla poesia e sul ruolo del poeta, imponendosi come un autore più che mai moderno.
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