Regia di Luchino Visconti, Giuseppe De Santis e Marcello Pagliero Italia, 1945 1° film di montaggio - coordinato da De Santis e montato da Serandrei che ne fu anche l’ideatore - sulla Resistenza, dalle tragiche giornate del settembre 1943 fino all’aprile 1945. Prodotto da Fulvio Ricci per la Titanus e dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Commento - non privo di enfasi retorica - di Umberto Calosso e Umberto Barbaro. L’impostazione di fondo è quella di una sintesi patriottica e interclassista. La parte più debole è quella sulla guerra partigiana soprattutto per la (logica) scarsità del materiale di documentazione, in parte ricostruito. Il film conta per le immagini (girate da Pagliero) sull’apertura delle Fosse Ardeatine con i cadaveri dei 335 italiani uccisi per rappresaglia il 24 marzo 1944 e per le sequenze (girate da Visconti) del processo al capo della polizia Pietro Caruso e a Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli con le prime fasi del suo linciaggio. Fu proiettato in pubblico per la prima volta il 18 ottobre 1945 a Roma.
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