Sei mesi fa stampa e politica parlavano di sanzioni efficaci, di collasso della Russia, di Mosca sempre più isolata (con Pechino pronta a mollarla) e di Putin accerchiato da oceaniche manifestazioni di piazza. Oggi si parla di razionamenti, di nuove armi da inviare (ovvero risolvere una controversia internazionale con la guerra, quel che vieta la nostra Costituzione), di nuove sanzioni più efficaci, di docce brevi, di elettrodomestici in stand-by e di pasta da cuocere a fuoco spento. Nel frattempo la Russia (isolata?) sta facendo una grande esercitazione militare nel mare di Ochotsk e nel mar del Giappone insieme a Cina, India, Bielorussia, Laos, Mongolia, Kazakistan, Uzbekistan, Nicaragua e Algeria. Avete letto bene. L'Algeria, il “primo fornitore di gas all'Italia” (Mario Draghi, 18 luglio 2022) che con i proventi del gas che ci vende acquista sistemi d'arma russi. Nel frattempo il petrolio russo che abbiamo deciso di non comprare i russi lo vendono all'India.
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