Scritto tra il 1913 e il 1930, il Liber Novus (o Libro Rosso) di Carl Gustav Jung è un’opera difficile da definire. Non era stata pensata per la pubblicazione, benché Jung avesse curato l’originale nei minimi particolari, dall’ottima rilegatura alla qualità della carta, fino ai pregevoli disegni, perlopiù nello stile delle miniature dei manoscritti medievali o dei mandala indù. Perché il doppio nome? Il volume nasce da un manoscritto in folio, rilegato in pelle rossa, che Jung aveva titolato Liber Novus. Accessibile al pubblico dal 2009, grazie alla collaborazione degli eredi, venne pubblicato da W. W. Norton in traduzione inglese, con tre appendici e oltre note editoriali. Nella Reader’s Edition del 2012, vengono omesse le riproduzioni in facsimile del manoscritto calligrafico originale e l’edizione, che include il testo completo, presenta un’introduzione e le note di Sonu Shamdasani. I miei canali: Il contenuto del vide
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