“Oltre al DNA nucleare di Massimo Bossetti e al DNA mitocondriale di Yara c’era per forza il mitocondriale di una terza persona”. È quanto ha dichiarato ieri il prof. Peter Gill, padre della genetica forense con cattedra all’Università di Oslo, ed esperto di fama mondiale sulle ricerche legate al DNA sui luoghi di un delitto. La troupe del documentario “Unknown1”, che racconterà in 8 episodi il caso di Yara Gambirasio, tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2011 mentre percorreva i 700 metri che dividevano la palestra da casa, e ritrovata uccisa tre mesi esatti dopo in un campo a una decina di chilometri, a Chignolo D’Isola, ha avuto occasione di intervistare approfonditamente il prof. Gill a margine del convegno “In DNA Veritas?” organizzato dal Rotary di Todi. Peter Gill, peraltro, non è un esperto qualsiasi, ma il genetista che è stato più citato nel corso dei due gradi di giudizio del processo per l’omicidio di Yara (la Cassazione si esprimerà il prossimo 12 ottobre), ugualmente stimato dall’accusa e dalla difesa.
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