Lo scorso novembre, sulla rivista «Parameters», è comparso uno studio condotto dallo Us Army War College intitolato Deterring Russian nonstrategic nuclear weapons: a revised approach. Nel documento si sostiene che in futuri conflitti con la Russia, le tradizionali strategie di deterrenza, comprese quelle basate su negazione (consistente nel persuadere il nemico che non raggiungerà i suoi obiettivi) e punizione (consistente nel minacciare un avversario di rappresaglie rispetto a qualsiasi azione aggressiva), «non avranno successo perché i leader russi sono inclini a percepire la propensione delle forze statunitensi a conseguire una vittoria rapida e decisiva come una minaccia esistenziale. Sebbene molti specialisti in materia di sicurezza nazionale ritengono che la deterrenza richieda un elemento di minaccia, in realtà è necessario elaborare un nuovo approccio. La deterrenza tramite dissuasione offre le migliori possibilità di successo […]. Una strategia dissuasiva comporta l’eli
Hide player controls
Hide resume playing