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VERONA - Basilica di San Zeno Maggiore

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La basilica di San Zeno è considerata uno dei capolavori dell'architettura medievale. L'attuale chiesa venne realizzata sul luogo dove almeno altri cinque edifici religiosi erano stati edificati in precedenza. In occasione delle invasioni degli Ungari, che imperversarono tra l'899 e il 933, la chiesa riportò notevoli danni tanto che nel 967 il vescovo Raterio dovette promuovere una nuova ricostruzione. Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede così mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa in stile romanico. I lavori subirono una battuta di arresto per via del devastante terremoto di Verona del 1117, tuttavia intorno al 1138 gran parte di quella che è la chiesa attuale era stata completata. Nel corso dei secoli successivi l'edificio andò incontro a ulteriori modifiche e trasformazioni che però non ne modificarono l'impianto, mantenendo sostanzialmente inalterata la sua origine medievale. Il rosone, che fu opera di Brioloto de Balneo, è decorato da sei statue che raffigurano le alterne fasi della vita umana, ovvero della Fortuna (nel senso latino di “destino“) e per questo è conosciuta come “Ruota della Fortuna“. Il protiro è firmato dal maestro Niccolò ed è stato realizzato nel XII secolo. Alla base due leoni stilofori rappresentano i guardiani della chiesa, coloro che impediscono l'entrata delle anime immeritevoli (non a caso trattengono sotto le loro zampe due intrusi). Ai lati del protiro e del portale sono collocati 18 altorilievi risalenti al XII secolo, le scene nei bassorilievi presentano sia soggetti sacri, tratti dal Nuovo e Antico Testamento, sia soggetti profani, con protagonista Teodorico il Grande. L'ingresso principale della basilica è chiuso da un celebre portale bronzeo realizzato in epoche diverse, non determinate con precisione, da diversi maestri fonditori. Esso è costituito da un totale di 73 formelle di bronzo di varie dimensioni fissate ad ante di legno per mezzo di grossi chiodi di ferro e disposte senza apparente simmetria e recano scene dell'Antico e Nuovo Testamento e i miracoli di San Zeno. Il presbiterio è soprelevato rispetto al piano basilicale ed è raggiungibile tramite due scalinate poste nelle navate laterali e attraversando, quindi, il pontile-tramezzo già descritto. Alle pareti vi sono diversi affreschi sovrapposti di diverse epoche. Nella piccola abside di sinistra la statua in marmo rosso e colorato che ritrae il patrono detta “San Zeno che ride“, eseguita da un anonimo del XII secolo. L'opera più importante collocata nel presbiterio è la pala di Andrea Mantegna, considerato un capolavoro della pittura del Rinascimento italiano. Il soggetto del polittico è nel trittico superiore la Madonna con Bambino e santi e nella predella scene della vita di Gesù. La Cripta, rovinata in occasione del terremoto del 1117, venne ricostruita durante i lavori che si eseguirono in tutto l'edificio tra quell'anno e il 1138, e subì un ulteriore restauro intorno alla fine del XII secolo. Nell'abside della cripta si trova il corpo di san Zeno, custodito in un sarcofago a vista consacrato nel 1939, con il volto coperto da una maschera d'argento e vestito con abiti pontificiali. Fonte Wikipedia: Altro video della Basilica di San Zeno: Playlist video di Verona: Music by Whitesand Title: Airborne Link: Website - Support making these tracks - Buy My Music - Spotify: Filmato con SONY RX10M3 e INSTA360 X3 nell'ottobre del 2023 #verona #italia #veneto #italy

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