“Dietro all’illusione di un lavoro “smart”, digitale, che fai dove vuoi, spesso si cela lo sfruttamento di persone che lavorano incessantemente e non possono evitare di sentirsi in colpa se non stanno lavorando, al punto che il lavoro diventa una prigione soffocante. Questo arriva a contaminare ogni aspetto della vita, rendendoci infelici, in una stato di solitudine e frustrazione. Questa situazione emerge chiaramente dalle esperienze delle persone intervistate per questo saggio da cui traspare l’urgenza di mettere al centro del dibattito le reali condizioni lavorative e psicologiche di queste realtà“. Commento al libro del poeta Ivan Carrozzi “Fine lavoro mai”. ► SOSTIENI il lavoro di Mauro Scardovelli: ►SOSTIENI: ►DIVENTA SOCIO: ►Sito web dell’associazione Unialeph di Mauro Scardovelli
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