▷ AIUTA L'INFORMAZIONE LIBERA, SOSTIENICI: “Qui fuori c’è stata una marcetta di quaranta persone, contavo su un numero di accompagnatori maggiori. Telefigurante, telericiclo, telericiclaggio, telebaiardo, telecolombia. E poi teleminaccia, telespia, con la signora con il babbo incontinente che trova Renzi all’autogrill. Questo è giornalismo?“. Così Maurizio #Gasparri in #CommissioneVigilanza, in replica a Sigfrido #Ranucci. Dopo le polemiche sorte in seguito alle ultime puntate, il conduttore di Report è stato chiamato a rispondere in sede istituzionale, dove il senatore forzista ha scagliato domande-accuse anche al direttore di approfondimento Paolo Corsini. “Su Telebaiardo“, risponde Ranucci, “anche grazie al lavoro giornalistico di Report è stato possibile confermare l'arresto di Baiardo, lo dice un documento del Tribunale“. Poi il succo della questione (e delle polemiche): “Per me che il cognato di La Russa gestisca, dietro una fiduciaria, un call center con denaro pubblico è una notizia. E' una notizia il fatto che non abbia pagato Iva e contributi dei dipendenti. E' una notizia il fatto che un socio del Presidente del Senato si sia rivolto alla Ndrangheta per recuperare denaro pubblico“. I toni sono pacati, ma l'escalation di tensione è solo rimandata: già nella sua lunga domanda il senatore aveva tirato fuori un cognac e una carota “per chi ha paura della Commissione Vigilanza: noi non mangiamo nessuno“. “Poi c'è teleminaccia“, continua Gasparri, invocando le tensioni di Ranucci con Ruggieri del Riformista: “Andò perfino al Copasir nella scorsa legislatura“. “Vedo che continua a fornirsi da spacciatori di Dossier falsi“, tuona secco Ranucci. Ecco il video dello scontro in aula. ▷ ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE: ▷ ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU:
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