Correva l'anno 1980, un Pino Daniele appena 25enne, pubblicava il suo terzo album dopo l'esordio folgorante di “Terra mia“ (1977) e la conferma dell'album omonimo (che molti fan chiamano ‘ore 8' per via della foto di copertina, una combo con quattro foto dell'artista e l'orario). Il terzo lavoro si chiamava “Nero a metà“ e già nel titolo per la scena musicale partenopea era chiaro a chi rendesse omaggio: al cantante degli ‘Showmen' Mario Musella, scomparso pochi mesi prima, un figlio di Napoli per parte di madre e di padre nativo americano in Italia per via della guerra. Dunque un nero a metà. «E te sento quanno scinne ‘e scale / ‘E corza senza guarda’»: questo è l'incipit di una delle più belle canzoni di quell'album. Si chiama Quanno chiove“, quando piove. È in dialetto, anzi in lingua napoletana. Tradotto, recita così: «Ti sento quando scendi le scale, di corsa, senza guardare. Ti vedo tutti i giorni ment
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