“Milano è una città utilitaria (…) demolita e rifatta secondo le necessità del momento, non riuscendo perciò mai a diventare antica”. Così scriveva Guido Piovene suo Viaggio in Italia del 1957, cogliendo un tratto essenziale della capitale ‘morale’ d’Italia. Una città che sembra quasi ‘condannata’ a essere moderna, costretta a un perenne inseguimento della modernità. Anche oggi, alla vigilia del grande appuntamento di Expo 2015, Milano mostra il volto di una città proiettata nel futuro: i cantieri in fermento, i suoi nuovi grattacieli luccicanti. Quasi che Milano, nel corso della sua millenaria storia, non abbia mai fatto in tempo a “diventare antica”. Perché – assai più di altre città – è cresciuta “divorando” se stessa, cancellando ogni volta la sua memoria: in ogni epoca, i suoi monumenti sono stati smembrati per costruire quelli nuovi.
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