Clio Barnard 2013 “Il solito cinema inglese crudo, vero, scarno, violento. E bellissimo. Un film di cavi e cavalli, dolcezza e violenza, odio e amicizia. Con un quarto d’ora finale che non mi si stacca di dosso.“ Il solito cinema british di bimbi sporchi e cattivi, di gente che non arriva a fine mese, di loschi giri e modi di arrabattarsi. E di degrado, tremendo degrado. Il degrado della famiglia Fenton, quella di Arbor, una madre sola con due figli ai confini della malattia mentale, costretti già da giovanissimi a prendere pillole. Arbor è iper attivo, violentissimo, ingestibile, insopportabile, cattivo. Il suo migliore amico è Swifty. E la sua di famiglia sta anche peggio, gli zingari li chiamano, puzzate gli dicono, vendereste anche i fratellini per andare avanti gli urlano e in parte è vero, vendono di tutto per riuscire a sopravvivere chè ormai non resta che mangiare un po’ di carne di barattolo in terra. Ma Swifty è un bambino dolce da far paura, buono, calmo, altruista...
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