di Andrea Cionci PER SOSTENERE L’INCHIESTA E LA SUA DIVULGAZIONE SI PUÒ CONTRIBUIRE A QUESTO IBAN: IT75I0303203207010000855640 (“donazione“, conto intestato al sottoscritto) Da “Ein Leben“ Seewald: “Nel suo libro Il mistero del male. Benedetto XVI e la fine dei tempi, il filosofo italiano Giorgio Agamben si dice convinto del fatto che la vera ragione delle sue dimissioni sia stata la volontà di risvegliare la coscienza escatologica. Nel piano divino della salvezza la Chiesa avrebbe anche la funzione di essere insieme «Chiesa di Cristo e Chiesa dell’Anticristo». Le dimissioni sarebbero una prefigurazione della separazione tra «Babilonia» e «Gerusalemme» nella Chiesa. In- vece di impegnarsi nella logica del mantenimento del potere, con la sua rinuncia all’incarico lei ne avrebbe enfatizzato l’autorità spirituale, contribuendo in tal modo al suo rafforzamento“. Benedetto XVI : “A proposito delle parabole di Gesù sulla Chiesa, sant’Ago- stino disse che da un lato molti sono parte della Chiesa in modo solo apparente, mentre in realtà vivono contro di essa, e che, al contrario, al di fuori della Chiesa ci sono molti che – senza saperlo – appartengono profondamente al Signore e dunque anche al suo corpo, la Chiesa. Dobbiamo sempre essere consapevoli di questa misteriosa sovrapposizione di in- terno ed esterno, una sovrapposizione che il Signore ha esposto in diverse parabole. Sappiamo che nella storia ci sono momenti in cui la vittoria di Dio sulle forze del male è visibile in modo confortante e momenti in cui, invece, le forze del ma- le oscurano tutto. Vorrei infine citare il Vaticano II, che nella costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium (I,8) espone questo punto di vista rifacendosi ad Agostino: «La Chiesa “prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio” (Agostino, De civitate Dei, XVIII, 51,2: PL 41,614), annunziando la passione e la morte del Signore fino a che egli venga (cfr. 1Cor 11,26)“.
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