Raccontare di Silvio Berlusconi è come raccontare oltre 50 anni di storia del Paese. Non si può fare in una trasmissione di due ore, figuriamoci in un video di pochi secondi. In questi giorni ne sentirete e leggerete tante: chi farà l’elenco dei suoi processi, chi riaccenderà i riflettori sulle origini dei suoi capitali, chi vi parlerà di tv spazzatura, chi dei successi del Milan, chi delle leggi ad personam… Io voglio dare una chiave di lettura diversa. Io voglio raccontarvi di un’epoca in cui in Italia i politici prendevano le mazzette, ma eravamo la settima potenza industriale al mondo, mentre oggi la corruzione non è certo sparita: si è solo trasformata in quella più raffinata delle porte girevoli, mentre quella triviale delle valige piene di denaro si è trasferita a Bruxelles. Voglio raccontarvi di un’epoca in cui la Nato e l’atlantismo non dettavano l’agenda politica in maniera così sfacciata e l’Italia aveva ancora frammenti di spina dorsale pe
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